Seminaristi spagnoli pronti a combattere contro i comunisti durante la guerra civile spagnola.

#Preghiera #Azione

Preghiera sì, ma anche l’azione e l’autodifesa quando è necessario.

La preghiera senza l’azione.

Il 29 maggio del 1453 Costantinopoli viene conquistata dall’esercito ottomano di Maometto II. È la fine dell’impero bizantino. Nonostante il contributo militare offerto dal soldato di ventura genovese Giovanni Giustiniani Longo, che si trovò a combattere con 5/7mila uomini, nulla potè contro l’esercito di Maometto II costituito da 160mila uomini (alcune fonti parlano di 700mila combattenti). Le gelosie, le invidie e i tradimenti dei sovrani europei impedirono a Papa Niccolò V di riunire una flotta di combattenti per soccorrere Costantinopoli. La ricca città di Bisazio fu espugnata grazie a un ingegnere ungherese che, dietro ad un lautissimo ingaggio, confezionò  per gli ottomani bombarde terrificanti in grado di lanciare sfere di granito del peso di 500 chilogrammi. I massacri dei musulmani non ha precedenti. Le strade, narrano le cronache dell’epoca, erano diventate fiumi di sangue. Una parte della popolazione si rifugiò nella basilica di Santa Sofia confidando in un’antica profezia secondo la quale, se mai dei nemici avessero invaso la città, dal Paradiso sarebbe disceso un angelo che non gli avrebbe consentito di entrare nella cattedrale. Uomini, donne e bambini furono impalati, scorticati vivi, crocifissi. I ragazzini evirati per il piacere dei nuovi governanti, mentre i sopravvissuti finirono nei mercati degli schiavi. Chiese ridotte a cloache, dove i religiosi venivano torturati e sgozzati. Le monache violentate, sventrate, calpestate a morte dai cavalli, mentre le giovani, religiose o meno, vendute come schiave.

La preghiera coniugata all’azione.

L’Impero Ottomano non soddisfatto di aver cancellato per sempre Bisanzio, continuò la sua marcia devastatrice in Europa. Dopo aver invaso Belgrado e l’Ungheria i musulmani marciarono verso Vienna. Fu papa Innocenzo XI che nel 1683 incaricò padre Marco d’Aviano a ricreare la Lega Santa delle nazioni cristiane. Le invidie intestine rendevano la missione di padre Marco particolarmente difficile, ma la sua fede e il suo carisma lo premiarono. I regni di Spagna, Portogallo, Polonia e le Repubbliche di Firenze, Venezia e Genova inviarono aiuti e considerevoli contingenti militari. Solo Luigi XIV, che auspicava la sconfitta dell’Austria ad opera degli ottomani per accrescere il prestigio della Francia in Europa, rifiutò l’alleanza, cercando addirittura di farla fallire. Molti francesi, tuttavia, si allearono alla Lega Santa raggiungendo Vienna.

L’assedio ottomano di Vienna cominciò il 14 luglio del 1683. Padre Marco celebrò una messa sulla collina che sovrasta Vienna, nel campo allestito sul Kahlenberg (Monte Calvo). Al suo fianco sull’altare erano Giovanni III Sobieski, re di Polonia, e Carlo di Lorena. Terminato il rito, il frate tenne uno dei suoi memorabili sermoni invocando l’aiuto del SS Maria Vergine. Tra l’11 e il 12 settembre la Lega Santa sotto la guida di Giovanni III, costrinse la ritirata dell’esercito Ottomano.”

https://t.me/FKMAGNVS